Ich bin ein Vermonter (IT)

(con sentite scuse agli amici che parlano tedesco)





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L’estate nel Vermont significa umidità (come altro pensavate che quei grandi e numerosi alberi potessero germogliare così tante foglie, eh?), e umidità significa una cosa sola: insetti.

Per qualche strano motivo, gli insetti che pungono e mordono sono i miei stalker personali. Non importa che tipo di spray io usi, né quanti (spesso vari in contemporanea), quei bastardi continuano sempre a pungermi. Certe volte è talmente brutto che mi vengono infezioni e cicatrici. Alcune cicatrici che ho sulle caviglie sono di due anni fa… fate voi.

E, ovviamente, la natura nel Vermont è sconfinata, non si limita agli insetti. Ci sono cervi, alci, gufi, orsi (sì, orsi), chipmunk, scoiattoli e sicuramente molti altri animali che non ho ancora incontrato.

Il mio primo incontro con l’adorabile chipmunk è stato un pomeriggio in cui lavoravo sull’assolato portico/pedana di fuori, sotto all’ombrellone. S e M, le bellezze che mi ospitano qui, hanno due gatte bianche gemelle, che durante il giorno sono libere di girare per l’area circostante e cacciare. Io me ne stavo lì, picchiettando al mio computer, quando improvvisamente ho sentito il tonfo-tonfo-tonfo di un gatto che correva sul portico, accompagnato da un clic-clic-clic più veloce: è stato tutto rapidissimo. Il chipmunk scappava inseguito dal gatto, e nel panico della fuga si è arrampicato sulla mia gamba come se fosse il tronco di un albero. Poi all’altezza del ginocchio si deve essere reso conto che si trattava di un albero della specie umana e quindi è saltato via, proprio mentre io stessa balzavo in piedi spaventata. È scattato verso la casa e si è arrampicato sulla porta a zanzariera, dove il gatto l’ha raggiunto. Il chipmunk stava appeso lì per salvarsi, sopra al gatto, che già si leccava le labbra. Siamo intervenute, abbiamo messo la gatta dentro casa e abbiamo lasciato scappare il chipmunk.

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Ma sono cose di tutti i giorni. Dobbiamo stare in guardia che le gatte non portino dentro casa qualcosa dentro la bocca (come hanno già fatto – un giorno abbiamo trovato tutte interiora intorno alla loro ciotola). È divertente perché S pensa che loro facciano così per “addestrarmi” alla caccia, dato che sono l’ultima arrivata. Come molti di voi sapranno, il mio rapporto con i gatti è quantomeno difficile. Ma queste due signorine si stanno impegnando molto a farsi piacere. La sera, quando guardiamo la TV, una di loro due mi si accoccola in grembo per ore (io me ne sto seduta lì un po’ rigida!). O mentre lavoro cercano di distrarmi, chiedono da mangiare, vogliono uscire o semplicemente giocare… birichine.

Il Vermont è uno stato con pochi abitanti… guidare per un’ora semplicemente per incontrarsi con un amico è considerato normale. È vero che in città sprechiamo un sacco di tempo in transito, ma in genere questo è dato dal fatto che siamo a piedi e ci sono molte altre persone in movimento. Qui, un’ora di guida significa UNA VERA ORA, niente traffico o coincidenze di treni.

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Quasi tutti qui sembrano essere artisti o comunque creativi. La casa è piena di bellissime ceramiche fatte da amiche, creazioni di falegnameria di M (compresi coltelli!) e i negozi sfoggiano creazioni di tutti i tipi. La gente ha l’orto, e passa l’estate a preparare conserve e a essiccare i cibi per l’inverno che verrà. Per molti versi è una vita idilliaca, così vicina alla natura. Ma sono anche cosciente del duro lavoro necessario per condurla (tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro e poi doversi occupare dell’orto per ore – che magari nel frattempo è stato attaccato dai cervi – oppure affettare ed essiccare pomodori) e che l’inverno è sicuramente molto diverso: quando la neve alta non ti consente di uscire di casa e le ore di luce sono brevi e preziose, si va in letargo. Quindi mi godo questa vita per qualche breve settimana, godendomi la compagnia delle mie amate amiche sapendo che, almeno per ora, questa situazione non è la mia. In fondo sono sempre una donna di città, mi servono stimoli regolari del tipo non naturale. Ma come le persone che vivono qui nel bel Vermont, non molti di noi riescono a vivere unicamente in uno di questi “mondi”. Abbiamo tutti bisogno di stimoli diversi. A modo mio ho trovato il modo di partecipare a queste esperienze diverse e di non essere solo una “cittadina”. Vorrei solo che le altre persone potessero farlo di più, in entrambe le direzioni.

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S e M sono due ospiti (e amiche) veramente fantastiche. Il momento più bello è quando una di loro due chiede “che desideri hai per la cena?” e poi tutto è possibile Mangiare verdure e aromi appena colti è grandioso, e il Vermont ha un’ottima produzione di cibo biologico. La COOP della zona è un tripudio di cibo fantastico.

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Sul portico di casa c’è anche una vasca idromassaggio. Un paio di sere ci siamo immerse nell’acqua calda (riscaldata a energia solare) a guardare le stelle, con le lucciole che ci giravano intorno. Magia pura. S e M mi fanno sentire a casa, e felice. E a modo loro credo che anche le gatte lo facciano 🙂

Dovrò tornare d’inverno…

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sarabaroni

Writer. Translator. Digital nomad. Curly goddess.

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