In viaggio con mamma

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Non so voi, ma io, da piccola, avevo un rapporto davvero brutto con mia madre. Non so quale fosse il motivo; forse perché lei stessa ha avuto una madre talmente schifosa e nociva che ha posto troppe aspettative sul rapporto tra me e lei; forse perché io ero (e sono) una super testarda che alza sempre un polverone; forse perché io, subconsciamente, le davo la colpa della separazione tra lei e mio padre e la sua assenza da casa (non che io mi possa ricordare, non avevo nemmeno 3 anni…) e quindi volevo punirla… davvero, non so perché. E la verità è probabilmente un misto di tutte queste cose e altre ancora.

Ad ogni modo, nella mia adolescenza il nostro rapporto è deteriorato a tal punto che tutte le nostre interazioni erano solo urla e ultimatum. Aggiungiamo che non andavo neanche d’accordo con il mio patrigno, ed è facile capire come mai, approcciando la fine della scuola dell’obbligo, non vedevo l’ora di andarmene di casa. Cosa che, puntualmente, ho fatto, nel modo più chiaro e inequivocabile possibile: mi sono trasferita a oltre 1.500 Km di distanza (e a quei tempi non c’erano le linee low-cost, quindi era DAVVERO lontano).

Una conseguenza completamente inaspettata, e molto ben accetta, dell’essere andata via di casa è stata che, praticamente da un giorno all’altro, il rapporto con mia madre è cambiato in modo fondamentale. Finalmente potevamo rapportarci tra adulte e non come tra madre/figlia o aguzzino/prigioniero. Questo era quasi 20 anni fa (cavoli!) e negli ultimi anni il nostro rapporto ha continuato a migliorare, anche oltre le mie aspettative più grandi. Dato che sia mio fratello che mia sorella hanno compagni (e mio fratello anche figli) mentre io sono single da qualche anno, sono la figlia che visita più spesso, che passa più tempo con mamma e persino, come è successo recentemente, che la invita a fare viaggi.

Due anni fa, dopo molti ricatti morali da parte mia, mamma è venuta a trovarmi in Gran Bretagna per vacanza e siamo andate a Stonehenge (cosa che lei aveva sempre voluto fare ma mai organizzato) e Oxford. Sono state giornate molto belle. Quindi quando ho deciso di viaggiare a tempo pieno e ho menzionato la Tailandia, mamma ha detto “Forse ti vengo a trovare lì”. Devo ammettere che mi ha sorpreso che avesse avuto lei l’iniziativa, ma mi ha reso molto felice.

Ha chiesto in giro e ha trovato una buona amica che voleva venire anche lei, e abbiamo organizzato questo grande viaggio. Prima di venire in Tailandia, mia madre non era mai stata fuori dall’Europa (ops, scusate… era stata in Tunisia), né aveva mai fatto un volo lungo e… come se non bastasse, il suo inglese è “basico”. Quindi, come si confa alla mia natura ossessiva-compulsiva da Vergine, ho pianificato il loro viaggio con precisione militare: ho dettagliato esattamente cosa si sarebbero trovate davanti in aereo (ho spiegato i pasti e parlato del vino, punto fondamentale, e gli ho anche detto su quali canali potevano trovare i film in italiano), nello scalo a Dubai (come cambiare terminal, dov’era la sala fumatori – un altro punto fondamentale per quella tabagista di mia madre) e nel loro arrivo a Bangkok (ho persino fatto una foto alla landing card per spiegare loro come riempirla).

Quindi… ce l’hanno fatta! Abbiamo passato qualche giorno a Bangkok e poi siamo venute a Lanta, dove sto passando questi mesi. Gli ho trovato un bel bungalow vicino al mare e ci siamo fatte qualche escursione. Abbiamo finito per fare cose che, se devo essere onesta, non avrei mai pensato che mia madre avrebbe intrapreso – cose che lei stessa aveva dichiarato che non avrebbe MAI fatto: venire con me sul motorino, andare in gita per fare snorkeling, mangiare cibo piccante. Devo ammettere che il tutto è andato molto meglio di quanto mi aspettassi. Loro si sono divertite, si sono abbronzate e riposate nel mezzo dell’inverno europeo, e noi abbiamo passato insieme un po’ di tempo esclusivo.

Sono anche stata molto contenta di poter essere stata al suo fianco quando ha ricevuto una notizia molto, molto triste. Ho potuto confortarla e provare a distrarla un po’.

Insomma, il tutto è stato un successone, tanto che già si parla dell’anno prossimo e di Bali!

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Travels with mother

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I don’t know about you, but growing up I had an awful, awful relationship with my mother. I don’t know why that was; it could have been because she had had such a shitty, abusive mother that she had placed way too many expectations on our own relationship; it could have been because I was (and am) a strong-headed little shit-kicker; it could have been because, on a completely subconscious level, I blamed her for her and my dad’s breakup and his consequent absence from home (not that I can remember this – it happened when I was under 3…) and so I wanted to punish her… I really, truly don’t know. And the truth is probably that it’s a mix of all of the above and more.

In any case, in my teens our relationship deteriorated to the point where all our interactions were screaming matches and ultimatums (ultimata??). Add to this that I did not get on with my step dad, and you can see why, approaching the end of my high school years, I was just itching to get out of home. And that’s exactly what I did, in the clearest, most unequivocal way: I moved over a thousand miles away (and that was before we had low-cost airlines, so it was REALLY far).

A completely unexpected, and very welcome, result of my moving out and away was that, almost overnight, my relationship with my mother changed beyond recognition. Finally we could relate to each other as adults and not as mother/child, disciplinarian/disciplinee. That happened almost 20 years ago (yikes!) and in the past few years, that relationship has continued to improve, beyond even my wildest expectations. As both my brother and sister have partners (and my brother has children as well) and I have been single for a few years, I am the child who visits home most often, spends time with mamma or even, as it happened recently, invites her on trips.

Two years ago, under major emotional blackmail from me, she came to the UK for a holiday and we visited Stonehenge (something she had always wanted to do but never set out to) and Oxford. It was a lovely few days. So when I decided to go travelling full time, and I mentioned Thailand, mum said “Maybe I’ll come visit you there”. I was surprised that the initiative came from her but was also very glad.

She asked around and found a good friend who was interested in travelling with her, and so we organised this trip of a lifetime. Before coming to Thailand, my mum had never been outside Europe (ops, sorry, she had been to Tunisia), nor on a very long flight, and… to top it all off, she speaks very basic English. So, as befits my OCD Virgoan nature, I planned their trip with military precision: I detailed exactly what they would be encountering on the plane (I explained about the meals, and the wine, very important point, and even told them on which channels they could find movies in Italian), on their stopover in Dubai (shuttle to change terminals, where the smoking lounge was – another key element for my chain-smoking mother), and their arrival in Bangkok (I even took a picture of the arrival card and explained how to fill it out).

So… they made it! We spent a few days in Bangkok and then travelled down to Lanta, where I have been staying. I found them a nice bungalow near the sea and then we went on several day-trips and excursions. We ended up doing things that, I have to be honest, I never thought my mum would do – things she had said she’d NEVER do: ride on the back of my scooter, go on snorkeling trips, eat spicy food. I have to say, it went even better than I expected. They had a great time, got tanned and rested in the middle of European winter, and we spent some quality time together.

I was also really pleased that my mum was with me when she received some very, very sad news. So I was able to comfort her and to try and distract her for a bit.

The whole thing was such a success that we already started talking about next year, and Bali!

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